Mss. 18

Orazio Ricasoli Rucellai, Orazione a San Zanobi e Ringraziamento al Granduca Ferdinando II

Datazione: Sec. XIX prima metà.
Lingua: italiano

Numerazione, fascicolazione e disposizione del testo: ff. I, 10, I’. Cartulazione recente a lapis nell’angolo superiore destro.
Fasc. 1(10).
Mm. 304 × 210 (f. 1r); fogli rigati.
Decorazione:
Scrittura e mani: Una mano, la stessa del ms. 41.II, evidentemente di copista dell’Accademia.
Rare correzioni interlineari d’altra mano coeva.
Legatura: Legatura assente.

Scheda redatta da: Tommaso Salvatore

1 ff. 1r-9v

Autore: Orazio Ricasoli Rucellai
Titolo: Orazione a San Zanobi detta nell’anno 1651
f. 1r. «Orazione fatta da Orazio Rucellai detto l’Imperfetto l’anno 1651 nell’Accademia pubblica nel Palazzo degli Strozzi, costituendo San Zanobi protettore dell’Accademia, essendo Arciconsolo» (agg. seriore a lapis: «Fu detta nel cortile del Palazzo degli Strozzi. Vedi la Prefazione del Moreni, pag. XIX, al Saggio dei Dialoghi filosofici di Orazio Rucellai, Firenze, Magheri, 1823»)
f. 1r. inc. «Grande e sopra qualunque altro religioso instituto riverita e temuta fu la forza»
f. 9v. expl. «dove le virtù per sé sormontano in alto, è soperchia ogni più copiosa eloquenza. Ho detto»

2 f. 10rv

Autore: Orazio Ricasoli Rucellai
Titolo: Ringraziamento al Granduca Ferdinando II detto nell’anno 1651
f. 10r. «Ringraziamento fatto al Granduca Serenissimo dopo l’Accademia pubblica della Crusca fatta nel Palazzo degli Strozzi l’anno 1651 dal Cavaliere Rucellai detto l’Imperfetto Arciconsolo»
f. 10r. inc. «A’ Principi grandi (disse Plinio favellando di Traiano) quantunque giunti al colmo»
f. 10v. expl. «sotto il patrocinio della Casa de’ Medici altre volte sé fecondamente fruttificarono»

Storia: A f. Ir è il titolo «Orazione a San Zanobi dello Imperfetto».
Con ogni probabilità allestito per conto dell’Accademia e a essa destinato sin dalla confezione.
Nel 1895 il manoscritto fu aggiunto alla serie delle dieci «Cicalate e Letture fatte all’Accademia della Crusca» con segnatura 7: a f. Ir, infatti, la segnatura «18» è stata cassata e sostituita in inchiostro rosso con quella «7» (vd. ms 139).
Bibliografia: