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Seppure con realizzazioni diverse – vistoso, ai ff. 2r-548v, il diverso tipo di ductus, inclinato del testo e diritto delle varianti –, per l’identica figura litterarum anche delle lettere d’esecuzione più peculiare si può ritenere che il codice sia esemplato da una sola mano, di copista professionista. <br />A ff. 2r-548v apparato di varianti nella colonna sinistra.
Legatura in quarto di pelle, con piatti in legno scoperti, tronco il piatto posteriore, privo dell’intera metà esterna; dorso in quattro compartimenti, nel secondo dei quali è il titolo in oro «Storia di Aiolfo. MS».
È la copia di lavoro allestita da Leone del Prete per l’edizione del 1863-64, come dichiara una nota a f. Ir: «Copia fatta sull’esemplare del codice Laurenziano e che à servito per la pubblicazione dell’edizione Romagnoli». Come specifica la rubrica, e come spiega Del Prete stesso nell’edizione, il testo del manoscritto, ai ff. 2r-548v, è stato esemplato sul Laurenziano Plut. LXII 27, con le varianti del ms. Naz. II.II.54. Seguono rubriche e varianti tratte da altri manoscritti. <br />Possessori: Leone Del Prete (1821-1886, nota di possesso «Leone Avvocato del Prete 18[.]7» a f. IIr); acquistato dall’Accademia della Crusca presso la libreria antiquaria Franchi di Firenze nel luglio 1877 insieme ai mss. 64-65. <br />Segnatura precedente: Libri rari 1/16.