Mss. 48

Leggenda di Santa Margherita

Datazione: sec. XIV ultimo quarto.
Origine: Firenze
Lingua: fiorentino

Numerazione, fascicolazione e disposizione del testo: ff. III, 48, I’ (guardie membr. antiche). Cartulazione recente a lapis nell’angolo superiore destro.
Fasc. 1-6(8); inizio lato carne; richiami orizzontali al centro del margine inferiore.
Mm. 125 × 89 = 14 [86] 25 × 11 [61] 17 (f. 40r); rigatura a colore, rr. 16 / ll. 15.
Decorazione: Iniziali rosse e blu alternate (2 rr.); piè di mosca rossi; titoli delle sezioni rubricati; iniziale blu (3 rr.) con filigrana rossa a f. 2r.
Scrittura e mani: Una mano in littera textualis.
Legatura: Legatura sec. XV-XVI in damasco di seta su piatti in legno, ove il logoramento della seta fa apparire una sottostante coperta in pelle impressa a secco; dorso con due nervature, cadute le cuffie di testa e di piede; tracce di fermagli sul taglio anteriore.

Scheda redatta da: Tommaso Salvatore

1 ff. 1r-28v

Autore: ps. Teotimo
Titolo: Vita e passione di Santa Margherita di Antiochia, volgariz.
f. 1r. «Qui incomincia il prolago della leggenda di santa Margherita vergine et martire»
f. 1r. inc. prologo: «Dopo la passione e•lla rexurrectione del nostro signore Iesu Cristo»
f. 1v. «Qui incomincia lagenda (sic) e il martirio di santa Margherita vergine et martire»
f. 2r. inc. «Nel tempo che regnava Olimbrio, perfecto di Roma perseghuitatore degli Cristiani»
f. 28v. expl. «col Padre e col Figliuolo e collo Spirito Sancto veve e regna in secula seculorum. Amen»

2 ff. 29r-48v

Titolo: Raccolta di orazioni
f. 29r. inc. «Santa Anna partorì sancta Maria. Sancta Maria partorì Iesu Cristo. Lisabet partorì sancto Giovani. O fanciullo, o fanciullo, o faciullo, veni fuori»
f. 48v. expl. «salva me peccatrice proppter memita (sic) sanctissime passionis et mortis tue. Amen. Explicit»

Storia: Una corsiva del sec. XV-XVI annota i dieci comandamenti a f. Iv; un’altra mano del sec. XVI trascrive a ff. IIv-IIIr una preghiera da recitare durante il parto.
La natura delle orazioni raccolte garantisce un’originaria destinazione femminile del libro. Possessori: Lorenzo Panciatichi (1635-1676); da lui donato il 25 giugno 1659 a Carlo Dati (1619-1676); Giuseppe Aiazzi (m. 1869); da lui donato il 29 marzo 1834 a Gino Capponi (1792-1876); da questi donato il 7 settembre 1874 a Cesare Guasti (1822-1889); da lui ceduto l’11 aprile 1876 all’Accademia della Crusca (f. IIIv: «Donatami dal Signor Lorenzo Panciatichi a’ dì 25 Giugno 1659», e sotto «Questo è carattere di Carlo Dati»; f. Ir: «già di Carlo Dati»; etichetta sulla controguardia anteriore: «marchioni gino capponio j. ajatii eucharistirion iv kalendas apriles mdcccxxxiv»; f. IIIv: «Donato a me Cesare Guasti dal marchese Gino Capponi questo dì 7 di settembre 1874 / E questo dì 11 d’aprile 1876 donato da me C. Guasti all’Accademia della Crusca»).
Segnatura precedente: Libri rari 2/6.
Bibliografia: Tavola delle abbreviature degli autori e dei testi da’ quali sono tratti gli esempi citati nel Vocabolario degli Accademici della Crusca, Firenze, M. Cellini, 1862, pp. 91-92; Vocabolario degli Accademici della Crusca, Quinta impressione, Firenze, Tipografia Galileiana di M. Cellini, 1863, vol. I, p. LV; Ministero di agricoltura, industria e commercio, Direzione generale della statistica, Statistica delle biblioteche, 1, Biblioteche dello Stato, delle provincie, dei comuni ed altri enti morali, Roma, Bertero, 1893-94, II p. 43.