Numerazione, fascicolazione e disposizione del testo: ff. II, 61, II’; bianchi i ff. 3v-4v, 40v, 59r-60v. Cartulazione recente a lapis nell’angolo inferiore destro.
Fasc. 1(2), 2(56), 3 ff..
Mm. 283 × 213 (f. 1r). Testo a piena pagina, i soli ff. 1-3 hanno testo in due colonne risultanti da piegatura del foglio.
Titoli correnti nel margine superiore destro, solo in condizioni di spazio di scrittura disponibile, registrano progressivamente la lettera alfabetica oggetto dello spoglio.
Decorazione:
Scrittura e mani: Una mano, falsamente creduta di Bastiano de’ Rossi.
Legatura: Legatura sec. XIX in quarto di pergamena con quadranti di cartone coperti di carta marmorizzata; punte in pergamena; sul piatto anteriore etichetta con titolo di mano del sec. XIX «De Rossi Bastiano. Spogli sul Decamerone di Giovanni Boccaccio».
Scheda redatta da: Tommaso Salvatore
Autore: Anonimo; Giovanni Boccaccio
Titolo: Appunti su polimorfia e lemmi a basso uso, con esempi da Giovanni Boccaccio
f. 1r. inc. «Siano, Sieno. / Ricevono, o ricevano, davano, o davino»
f. 3r. expl. «Piango piange piagne / Gualcire / Gualcito»
Autore: Anonimo; Giovanni Boccaccio
Titolo: Spoglio lessicale delle Opere in prosa di Giovanni Boccaccio
f. 5r. inc. «A tentone. “Nella cameretta se ne tornò, et a tentone dirittamente dove il marito dormiva se n’andò” etc. novella 6. post principium. giornata 9»
f. 61v. expl. «Suora. “Io andata con animo pietoso a visitar sacre religiose etc. alle suore cominciò diverse gioie a mostrare”. Fiammetta, libro 4°, in principio»
Storia: Possessori: conte Luigi Goretti de’ Flamini (sec. XIX med.), che incaricò Pietro Bigazzi di esaminare il codice e accertarne l’autore. Rilevata, a giudizio di questo, la mano di Bastiano de’ Rossi, l’esemplare fu donato all’Accademia della Crusca il 14 febbraio 1850 (nota a f. Ir: «Manoscritto donato all’Accademia della Crusca dal signor Conte Goretti di Stia per le cure del commesso Pietro Bigazzi»). Un’altra mano, probabilmente dello stesso Bigazzi, propone a f. Ir «Carattere di Bastiano de’ Rossi detto nell’Accademia l’Inferigno»: Severina Parodi corregge a lapis tale indicazione, suggerendo la mano di «Michele Ermini».
Segnatura precedente: 182 (etichetta dell’Accademia della Crusca sulla controguardia anteriore).
Bibliografia: