Criteri scientifici di catalogazione

La scheda di descrizione

Data la natura eterogenea dei materiali che costituiscono la collezione, sono state definite norme di catalogazione adatte a tale specificità: a partire da un modello uniforme, sono stati stabiliti criteri di descrizione distinti per le diverse tipologie documentarie.
Il modello di scheda è stato realizzato seguendo le Norme per i collaboratori dei manoscritti datati d’Italia, a cura di Teresa De Robertis et alii, Padova, Cleup, 2007², modificate e rielaborate. Ne sono state predisposte due modalità di visualizzazione, una in forma di descrizione tradizionale, come in un catalogo cartaceo, una in forma digitale, che adatta la precedente ai fini dell’interrogazione in rete.

Scheda descrittiva di manoscritti unitari

La scheda di descrizione di un manoscritto unitario si articola come segue:

  • Identificazione, costituita dalla denominazione del fondo e il numero di segnatura

  • Datazione topica e datazione cronica, stimata sulla base degli elementi codicologici e paleografici o espressa tramite sottoscrizione; origine linguistica, stimata sulla base degli elementi linguistici, per i soli manoscritti medievali in lingua volgare e laddove accertabile.

  • Descrizione esterna. Comprende:
    • – Materia scrittoria, abbreviata «Cart.» o «Membr.». Per i soli manoscritti fino al sec. XVI, si identifica fra parentesi la filigrana dei codici cartacei, con indicazione del motivo raffigurato, rimando a esempi corrispondenti nei repertori, e fra parentesi quadre luogo e data della loro attestazione.
    • – Consistenza del codice, espressa nella forma «ff.» seguita dai fogli di guardia anteriori in numeri romani, i fogli del codice in numeri arabi, i fogli di guardia posteriori in numeri romani con apice: es. «ff. I, 100, I’». Si registra il numero effettivo dei fogli, e non quello risultante dalla numerazione esplicita: quest’ultimo, se divergente, si segnala fra parentesi quadre preceduto dall’abbreviazione «num.». Analogamente, nel caso la numerazione esplicita sia espressa in forma di paginazione e non di cartulazione, la consistenza viene espressa in questa forma: «ff. I, 100 [pp. 200], I’». Solo per i fogli di guardia antichi si dà in questa sede, fra parentesi, l’indicazione del materiale: «ff. I (membr. antico), 100, I’». Segue l’indicazione dei fogli bianchi.
    • – Descrizione delle numerazioni esistenti, di cui si assume a riferimento quella più recente, con la spiegazione di eventuali anomalie, quali duplicazione o omissioni di cifre, che spieghino la non corrispondenza con la consistenza del codice.
    • – Fascicolazione, espressa nella forma «fasc.» seguita dalla formula di collazione. Si esplicitano gli accidenti e le irregolarità della composizione fascicolare, siano essi originari o causati da mutilazioni. Per i codici membranacei, si registra se l’inizio del fascicolo ha luogo sul lato pelo o sul lato carne. Si segnala l’eventuale presenza e posizione dei richiami, così come della segnatura a registro o altra numerazione dei fascicoli. Per i codici cartacei di cui si sia rilevata la filigrana, si esplicita il formato.
    • – Dimensioni del codice, espresse in millimetri, altezza per base, misurate sul recto di un foglio rappresentativo che si dichiara fra parentesi. Per i soli manoscritti fino al sec. XVI, seguono dopo il simbolo «=» le dimensioni dello specchio rigato: in tale indicazione, la superficie destinata alla scrittura è inclusa fra parentesi quadre, l’eventuale intercolunnio fra parentesi tonde, ogni altra rettrice orizzontale o verticale che definisca ulteriori partizioni, quali colonnino per iniziali, riga di testa, etc., si indica con il simbolo «|». Qualora il manoscritto non abbia uno schema di rigatura, si offre una ripartizione approssimativa dello schema di impaginazione in base alla disposizione della scrittura sulla pagina. Per i soli manoscritti fino al sec. XVI, segue la descrizione della tecnica di rigatura con il computo del numero di rettrici e del numero di linee.
    • – Scrittura, con distinzione del numero di copisti, loro identificazione se nota o accertabile, ripartizione delle rispettive sezioni, definizione e eventuale descrizione della tipologia grafica. Casi problematici di reiterata alternanza di molti scriventi si indicano con la formula «più mani».
    • – Eventuale presenza di interventi successivi, quali correzioni, varianti, note o postille, con indicazione della loro collocazione nel codice, qualora occorrenti solo in certi fogli o certe sezioni, e identificazione del responsabile, se nota o accertabile.
    • – Eventuale presenza di un apparato decorativo, con descrizione della tipologia di ornato e sua collocazione nel codice, qualora occorrente solo in certi fogli o certe sezioni.
    • – Descrizione della legatura, con datazione, materia dei piatti, materia della coperta, sommaria indicazione degli elementi decorativi, presenza di eventuali fornimenti, anche se frammentari o deperditi.

  • Descrizione interna. Per ognuna delle opere tramandate dal manoscritto, comprende:
    • – Foglio d’inizio e di fine
    • – Autore, con il nome espresso secondo la forma di citazione di opere enciclopediche di riferimento. Si segnala fra parentesi se l’opera occorre adespota.
    • – Titolo, secondo la forma di citazione condivisa dalla bibliografia di riferimento. Se dell’opera non esiste un titolo normalizzato, si trascrive fra virgolette caporali il titolo occorrente nel manoscritto, quand’anche di mano seriore. Si segnala fra parentesi: se l’opera occorre anepigrafa; se l’opera non è trasmessa con il testo integrale ma in forma di estratti; la presenza di eventuali sezioni liminari o paratestuali quali prologo, note in calce, elenco dei personaggi.
    • – Rubriche iniziali, interne e finali in trascrizione interpretativa
    • – Incipit ed explicit in trascrizione interpretativa. Nel caso in cui la sede iniziale o finale dell’opera sia occupata da elementi paratestuali quali prologo o note, l’incipit è duplicato: es. «incipit prologo»; «incipit». Non si danno incipit ed explicit per tavole del contenuto e incipitari, materiale documentario, scritture di carattere privato.

  • Storia. Si elencano in ordine cronologico i possessori del manoscritto, siano essi privati o enti, includendo eventuali ulteriori notizie sulla sua circolazione, se salienti (annotazioni, segnature e timbri antichi). Di ogni possessore si indicano fra parentesi gli anni di nascita e di morte, o il secolo stimato, e si esplicita la fonte da cui si apprende della titolarità, riportando per esteso note di possesso, di dono o di lascito con indicazione del numero di foglio. Si indicano dunque le circostanze di acquisizione del codice da parte della Biblioteca dell’Accademia della Crusca, segnalando quando queste siano ignote e non ricostruibili. Da ultimo, si riportano le segnature non più in uso che il codice ha avuto nella Biblioteca dell’Accademia della Crusca (fondo principale), o nella collezione privata di Arrigo Castellani (fondo Castellani).

  • Bibliografia. L’elenco, in ordine cronologico, si propone di essere esaustivo, ossia di includere, nei limiti della reperibilità, qualsiasi contributo abbia menzionato il manoscritto, anche se in un momento antecedente l’ingresso nelle collezioni della Crusca e con diversa segnatura.
  •  

    Scheda descrittiva di manoscritti compositi

    La scheda di descrizione di un manoscritto composito distribuisce le informazioni rilevate per il manoscritto unitario fra un’area generale e più aree particolari ripetibili, corrispondenti alle singole unità codicologiche. Si articola come segue:

    • Segnatura

    • Indicazione di ‘Composito’

    • Datazione topica e datazione cronica generali

    • Descrizione esterna generale. Comprende:
      • – Materia scrittoria
      • – Consistenza del codice
      • – Descrizione delle numerazioni
      • – Descrizione della legatura

    • Articolazione in unità codicologiche

    • Individuazione dell’unità codicologica I con foglio d’inizio e di fine

    • Datazione topica e datazione cronica; origine linguistica dell’unità codicologica I

    • Descrizione esterna dell’unità codicologica I. Comprende:
      • – Materia scrittoria.
      • – Fascicolazione
      • – Dimensioni del codice
      • – Scrittura
      • – Eventuale presenza di interventi successivi
      • – Eventuale presenza di apparato decorativo

    • Descrizione interna dell’unità codicologica I. Per ognuna delle opere tramandate dall’unità, comprende:
      • – Foglio d’inizio e di fine
      • – Autore
      • – Titolo
      • – Rubriche iniziali, interne e finali in trascrizione interpretativa
      • – Incipit ed explicit in trascrizione interpretativa

    • Storia dell’unità codicologica I, precedente l’allestimento del codice nella sua forma attuale

    • Individuazione dell’unità codicologica II con foglio d’inizio e di fine

    • ...

    • Storia generale, posteriore all’allestimento del codice nella sua forma attuale

    • Bibliografia
    •  

      Scheda descrittiva di pergamene sciolte

      La scheda di descrizione di un documento su pergamena si articola come segue:

      • Segnatura

      • Datazione topica e datazione cronica

      • Descrizione esterna. Comprende:
        • – Materia scrittoria
        • – Dimensioni del foglio
        • – Condizione di conservazione (stesa, arrotolata; in scatola, in rotolo, in vetro)

      • Descrizione interna. Comprende:
        • – Data e luogo del rogito espressi nel documento. In caso di documento originale, coincidono con datazione topica e cronica della redazione della pergamena
        • – Carattere, privato o pubblico, del documento
        • Traditio, ossia definizione di se l’esemplare costituisce originale o copia del documento
        • – Regesto sommario del contenuto del documento
        • – Indicizzazione dei nomi di persona con i rispettivi ruoli

      • Storia

      • Bibliografia
      •  

        Scheda descrittiva di lettere missive

        La scheda di descrizione delle raccolte di lettere si articola come segue:

        • Composizione della collezione, con indicazione del numero di lettere contenute, l’arco cronologico al quale appartengono (data della più antica e della più recente), loro eventuale distribuzione in serie con l’arco cronologico di ognuna

        • Descrizione della legatura o del raccoglitore

        • Storia, con illustrazione delle modalità di costituzione della raccolta, se note o accertabili

        Per ognuna delle lettere comprese nella raccolta si forniscono:

        • Numero d’ordinamento

        • Indicazione del mittente e del destinatario

        • Data topica e data cronica espresse nella lettera

        • Sommario compendioso del contenuto

        • Descrizione esterna. Comprende:
          • – Materia scrittoria
          • – Consistenza, se diversa da foglio singolo
          • – Dimensioni del foglio

        • Presenza di indirizzi e note di ricevimento, in trascrizione interpretativa

        • Trascrizione interpretativa integrale della missiva, per i soli manoscritti entro il sec. XVI.