Numerazione, fascicolazione e disposizione del testo: ff. 77 [num. I, 76]; bianchi i ff. Irv, 1v, 4v, 76v. Cartulazione recente a lapis nell’angolo superiore destro.
Fasc. 1(20-3) (ff. I, 1-16), 2-4(20). Il fasc. 1 è un fascicolo di venti fogli privo della seconda, quinta e diciottesima carta (mutilazioni originarie); di seguito i rapporti di solidarietà: I-16, //-15, 1-14, 2-13, //-12, 3-11, 4-10, 5-//, 6-9, 7-8.
Mm. 197 × 145 (f. 37r).
Decorazione:
Scrittura e mani: Una mano principale, autografa di Pietro Calepio secondo una notizia del Ripurgato (vd. Storia).
Frequenti aggiunte, integrazioni e osservazioni di mano di Anton Maria Salvini.
Legatura: Legatura coeva al testo con piatti scoperti in cartoncino bianco spruzzato di bruno. Sul dorso, trasversalmente, si legge la collocazione settecentesca «lxxi».
Scheda redatta da: Tommaso Salvatore
Titolo: Tavola degli autori citati
f. 2r. «Tavola nella quale per facilitare l’intelligenza delle abbreviature s’espongono gli autori, e l’opere onde si traggono gli essempi, ommessi coloro, che solamente citansi di passaggio»
Autore: Pietro Calepio
Titolo: Supplimento del Vocabolario della Crusca
f. 5r. inc. «A. / A. Oltre le proprietà accennate nel vocabolario congiunta col terzo caso significa “a commodo”, “a pro”, “ad onore”»
f. 75v. expl. «Urto è anche participio accorciato per “urtato”. Dante, Inf. c. 26 “Caduto sarei giù senza esser urto”/ Il fine»
f. 76r. expl. giunta: «Tremolo. (...) “quelle di zampilli, queste di pispini, l’une di bollori, l’altre di tremoli»
Storia: Donato dall’autore all’Accademia della Crusca contestualmente alla stesura, già prima del 1729, e impiegato dai compilatori durante i lavori per la Quarta Edizione del Vocabolario. In Accademia della Crusca nel 1747, corrisponde al Catalogo del Ripurgato, sezione «Fasci di Studi attenenti alla compilazione de’ Vocabolari», item 71, n. 2, a pp. 164-165: «Fascio LXXI. [...] 2. Libretto MS. intitolato Supplimento del Vocabolario della Crusca di Pietro Conte di Calepio, contenente voci, e maniere di dire, mancanti in detto Vocabolario, da lui trasmesso all’Accademia. Questo libretto è stato veduto, e postillato dall’Innominato abate Antommaria Salvini». Reca sul dorso, a inchiostro, la segnatura settecentesca «LXXI». Confluito nel 1783, con tutta la collezione della Crusca, in Biblioteca Magliabechiana (sulla controguardia anteriore etichetta di provenienza «dell’Accademia della Crusca 1783»), fu restituito da questa all’Accademia della Crusca il 19 aprile 1856, dapprima conservato nell’Archivio accademico con collocazione «67», poi passato al fondo Manoscritti con la segnatura attuale.
Bibliografia: Notizie storiche della Quarta Edizione del Vocabolario, scritte dallo Schermito, in Giovanni Battista Zannoni, Storia della Accademia della Crusca e rapporti ed elogi editi ed inediti, Firenze, Tipografia del Giglio, 1848, pp. 74-102, a p. 97; D. De Robertis in Dino Campana, Il più lungo giorno, testo critico a cura di DOmenico De Robertis, Roma-Firenze, Archivi Vallecchi, 1973, p. xlii.