Numerazione, fascicolazione e disposizione del testo: ff. I, 6, I’; bianco f. 6rv. Cartulazione recente a lapis al centro del margine inferiore.
Fasc. 1(6).
Mm. 283 × 204 (f. 1r).
Decorazione:
Scrittura e mani: Una mano, falsamente creduta autografa di Carlo Dati (vd. oltre).
Note marginali della stessa mano con rimandi alle fonti.
Legatura: Coperta cartacea azzurra, cucita insieme al fascicolo da due legacci di stoffa sul dorso: sul recto, a centro pagina, la segnatura «19» è stata cassata e sostituita a inchiostro rosso con quella «8».
Scheda redatta da: Tommaso Salvatore
Autore: Carlo Dati
Titolo: Cicalata
f. 1r. inc. «Quando Carlo V fu in Firenze, e passando dai Marmi disse che averebbe voluto»
f. 5v. expl. «(per quel che io vedo ne’ circostanti) di far venir l’appetito»
Storia: Possessori: Giovanni Vincenzio Capponi (1691-1748); da lui donato in data posteriore al 1731 a un ‘Cavalier da Verrazano’, probabilmente Andrea da Verrazzano (1681-1759), che con Capponi fu tra i co-fondatori della Colombaria (in testa a f. 1r: «Io Canonico Giovanni Vincenzio Capponi, donatore della presente Cicalata al Riveritissimo Signor Cavalier da Verrazano, attesto di aver collazionato il carattere presente con quello di Carlo Dati ed averlo trovato l’istesso. Questo è quanto posso e devo con mia fede asseverare»). A f. Ir a lapis è il titolo di mano recente «Cicalata [scritta di mano di Carlo Dati secondo una atttestazione autografa del Canonico Giovanni Vincenzo Capponi]», ma Severina Parodi non concorda con l’identificazione della mano («no» agg. a lapis). Già in Accademia della Crusca nel 1886, per provenienza ignota.
Nel 1895 il manoscritto fu aggiunto alla serie delle dieci «Cicalate e Letture fatte all’Accademia della Crusca» con segnatura 8: sulla coperta, infatti, la segnatura «19» è stata cassata e sostituita in inchiostro rosso con quella «8» (vd. ms 139).
Bibliografia: