Mss. 53

Raccolta Bartoliniana

Datazione: 1529
Origine: Padova
Lingua:

Numerazione, fascicolazione e disposizione del testo: ff. I, 261 [ma num. 267], I’ (guardie cart. mod.); bianchi i ff. 155v-179v, 186v-192r, 195v-202r, 204v-212r, 220v-261v; bianchi pure, salvo la presenza di titoli correnti, i ff. 4r-10v, 16v-21v, 47r-54v, 57r-59v, 80v-92v, 99r-100v, 109r-110v, 146r-149v, 155r, 186r, 192v, 202v, 204r, 212v, 220r. Caduti f. 43, un foglio non numerato fra f. 83 e f. 84, ff. 221-224. Cartulazione del sec. XIX ex. a lapis nell’angolo superiore destro fino a f. 220; presente cartulazione coeva al testo, nella stessa posizione ma più esternamente, in gran parte asportata dalla rifilatura, fino a f. 267. La cartulazione moderna non è ‘autonoma’, ma si propone di riscrivere quella antica frammentaria: per tale ragione, omette il numero di foglio 43, oggi caduto ma contemplato dalla numerazione antica. Il foglio caduto fra f. 83 e f. 84 non viene invece notato, non essendo presente in questa sede la numerazione antica, e essendo il tallone residuo pressoché invisibile: in tale posizione dunque, il numeratore moderno prosegue con i numm. 84 e segg. (che corrisponderebbero ai numm. 85 e segg. della numerazione antica, se questa fosse visibile). Giunto a f. 91, per riallinearsi alla cartulazione antica, omette la cifra 92, sicché f. 91 è numerato «91-92».
Fasc. 1(14) (ff. 1-14), 2(12) (ff. 15-26), 3(14) (ff. 27-40), 4(12-1) (ff. 41-52), 5-6(12) (ff. 53-76), 7(12-1) (ff. 77-87), 8(12) (ff. 88-100), 9-14(12) (f. 101-[172]), 15(14) (ff. [173]-186), 16-17(12) (ff. 187-210), 18(12-2) (ff. 211-220), 19(12-2) (ff. 225-234), 20-21(12) (ff. 235-258), 22(10-1) (ff. 259-267): fasc. 4 è un sesterno privo del terzo foglio (f. 43); fasc. 7 è un sesterno privo dell’ottavo foglio (n.n. nella numerazione moderna, f. 84 della numerazione antica); fasc. 18 è un sesterno privo degli ultimi due fogli (ff. 221-222 della numerazione antica), fasc. 19 è un sesterno privo dei primi due fogli (ff. 223-224 della numerazione antica); fasc. 22, probabile originario quinterno privo dell’ultimo foglio, è oggi costituito da due fogli artificialmente solidali (ff. 259-260), un ternione integro (ff. 261-266) e un foglio sciolto (f. 267). Richiami assenti; in-folio.
Mm. 300 × 198; tracciata solo una rettrice verticale a piombo a ogni facciata, che divide il lato corto in mm. 32 [166] 0, e definisce il margine sinistro dello specchio di scrittura, da cui iniziali di testo e di strofa sono emarginate. Ripartizione approssimativa dello schema di impaginazione: 13 [243] 44 × 32 [78] 88; rr. 0 / ll. 40 (f. 97r).
Decorazione: Titoli correnti in inchiostro rosso, di mano del Bartolini: «Dante Aldighieri» (ff. 1r-10v); «Guido Cavalcanti» (ff. 11r-21v); «Messer Cino da Pistoia» (ff. 22r-39v); «Messer Francesco Petrarcha» (ff. 40r-54v); «Diversi authori a messer Francesco Petrarca» (ff. 55r-59v); «Messer Giovan Boccacci» (ff. 60r-92v); «Messer Guido Guinizelli da Bologna» (ff. 93r-100v); «Ser Lapo Gianni notaro fiorentino» (ff. 101r-110v); «Diversi authori» (ff. 111r-149v); «Authori incerti» (ff. 150r-155r); «Buonacorso da Montemagno» (ff. 180r-186r); «Authori incerti» (f. 192v); «Sennuccio Benucci fiorentino» (ff. 193r-195r e 202v); «fra Guitton d’Arezzo» (ff. 203r-204r e 212v); di nuovo «Messer Cino da Pistoia» (ff. 213r-220r).
Scrittura e mani: Una mano principale, di Lorenzo Bartolini.
Rubriche, lezioni alternative marginali, postille con rimandi agli antigrafi, sottolineature e depennature di mano dello stesso Bartolini; postille e varianti di mano di Vincenzio Borghini a ff. 11v, 35r, 45v, 150r.
Legatura: Legatura del sec. XVII in pelle su piatti in cartone; dorso in sei scompartimenti, nel secondo dei quali è un’etichetta frammentaria con titolo a penna «Dante ed altri poeti» (sec. XVII-XVIII); etichetta incollata al piatto anteriore con nota di dono «Alla Reale Accademia della Crusca» (sec. XX in.).

Scheda redatta da: Tommaso Salvatore

1 ff. 1r-10v

Autore: Dante Alighieri
Titolo: Rime

17 ff. 11r-21v

Autore: Guido Cavalcanti
Titolo: Rime

43 ff. 22r-39v

Autore: Cino da Pistoia
Titolo: Rime

107 ff. 40r-54v

Autore: Francesco Petrarca
Titolo: Rime

133 ff. 55r-59v

Titolo: Rime di corrispondenza con Francesco Petrarca

141 ff. 60r-92v

Autore: Giovanni Boccaccio
Titolo: Rime

245 ff. 93r-100v

Autore: Guido Guinizzelli
Titolo: Rime

264 ff. 101r-110v

Autore: Lapo Gianni
Titolo: Rime

280 ff. 111r-149v

Titolo: Rime di diversi autori

371 ff. 150r-155r

Titolo: Rime di autore incerto

396 ff. 180r-186r

Autore: Buonaccorso da Montemagno
Titolo: Rime

427 ff. 193r-195r

Autore: Sennuccio del Bene
Titolo: Rime
f. 193r. «Amor tu sai ch’io son col capo cano. Scripta in questo a 119»
f. 193r. «La bella aurora nel mio orizonte. Scripto in questo a 56»

432 ff. 203r-204r

Autore: Guittone d'Arezzo
Titolo: Rime
f. 203r. «Credo sapete ben messer Honesto. Scripto in questo a 118»
f. 203r. «O giudice Ubertino in ciaschun facto. Scripto in questo a 119»

435 ff. 213r-220r

Autore: Cino da Pistoia
Titolo: Rime

Storia: Incollato alla controguardia posteriore è un foglio intitolato «Poeti che sono in questo codice», contenente un elenco degli autori, di mano del sec. XIX, con minime integrazioni di due altre mani di primo Novecento.
Possessori: Lorenzo Bartolini (m. 1533), che ha esemplato il manoscritto; collocazione «39» (secc. XVII-XVIII) a penna nell’angolo superiore destro della controguardia posteriore; ricevuto in prestito nel 1574 da Vincenzio Borghini (1515-1580); padre Alessandri, abate della Badia fiorentina (secc. XVIII-XIX); Luigi Maria Rezzi (1785-1857); Giuseppe Cugnoni (1824-1908); alla morte di quest’ultimo legato all’Accademia della Crusca (foglietto incollato alla controguardia anteriore: «Questo manoscritto appartiene alla eredità di Luigi Maria Rezzi e dopo la mia morte va alla Reale Accademia della Crusca. Giuseppe Cugnoni»); giacente fra le carte Cugnoni per alcuni anni, fu consegnato dagli eredi alla Crusca e presentato all’Adunanza del 16 aprile 1912.
Segnatura precedente: Libri rari 3/33.
Bibliografia: Luigi Fiacchi, Scelta di rime antiche, «Collezione d’opuscoli scientifici e letterari ed estratti d’opere interessanti», 14, 1912, pp. 88-104, partic. pp. 90-92; Opere minori di Dante Alighieri, 1, Il Canzoniere di Dante Alighieri, a cura di Pietro Fraticelli, Firenze, Barbera-Bianchi, 1856, pp. 151-153, 224, 291-295; Le Rime dei poeti bolognesi del secolo XIII, a cura di Tommaso Casini, Bologna, Romagnoli, 1881, pp. XV-XIX; Rime di Dante Alighieri, Giovanni Boccacci, et alii, a cura di Luigi Maria Rezzi, pubblicate da Giuseppe Cugnoni, Imola, Galeati, 1883, pp. 2, 5, 139-140; Tommaso Casini, Sopra alcuni manoscritti di rime del secolo XIII, «Giornale storico della letteratura italiana», III, 1884, pp. 161-191, part. pp. 181-182; Vittorio Cian, Un decennio della vita di M. Pietro Bembo. 1521-1531, Torino, Loescher, 1885, pp. 84-85; Aldo Francesco Massera, Di un importante manoscritto di antiche rime volgari, «Rivista delle biblioteche e degli archivi», XI, 1900, pp. 64-80; Michele Barbi, La raccolta Bartoliniana di rime antiche e i codici da essa derivati, Bologna, Zanichelli, 1900; Aldo Francesco Massera, Su la genesi della raccolta Bartoliniana (contributo alla storia degli antichi canzonieri italiani), «Zeitschrift für romanische Philologie», XXVI, 1902, pp. 1-30; Rime di Giovanni Boccacci, a cura di Aldo Francesco Massèra, Bologna, Romagnoli-Dall’Acqua, 1914, pp. XIX-XXI; Michele Barbi, La raccolta Bartoliniana e le sue fonti, in Id., Studi sul canzoniere di Dante, con nuove indagini sulle raccolte manoscritte e a stampa di antiche rime italiane, Firenze, Sansoni, 1915, pp. 119-214; Le opere volgari a stampa dei secoli XIII e XIV. Supplemento con gli indici generali dei capoversi, dei manoscritti, dei nomi e dei soggetti, a cura di Salomone Morpurgo, Bologna, Zanichelli, 1929, p. 244 (ad vocem Alessandri) e p. 290 (ad vocem Rezzi Luigi Maria); Giovanni Boccaccio, Opere, 6, Le Rime. L’amorosa visione. La caccia di Diana, a cura di Vittore Branca, Bari, Laterza, 1939, pp. 314-323; Bruno Panvini, Studio sui manoscritti dell’antica lirica italiana, «Studi di filologia italiana», XI, 1953, pp. 5-135, a p. 31; Guido Cavalcanti, Le Rime, a cura di Guido Favati, Milano-Napoli, Ricciardi, 1957, pp. 3-4; Domenico De Robertis, Censimento dei manoscritti di Rime di Dante, I, «Studi danteschi», XXXVII, 1960, pp. 141-273, a pp. 174-176; Bruno Panvini, Le rime della scuola siciliana, Firenze, Olschki, 1962, 1 pp. XI, XIII; Emilio Pasquini, Il codice di Filippo Scarlatti (Firenze, Biblioteca Venturi Ginori Lisci, 3), «Studi di filologia italiana», XXII, 1964, pp. 363-580, a p. 530; Maestro Antonio da Ferrara (Antonio Beccari), Rime, edizione critica a cura di Laura Bellucci, Bologna, Commissione per i testi di lingua, 1967, p. X; Rimatori del Trecento, a cura di Giuseppe Corsi, Torino, UTET, 1969, p. 21; Le Rime dei due Buonaccorso da Montemagno, a cura di Raffaele Spongano, Bologna, Pàtron, 1970, p. XX; Giorgio Petrocchi, Bartolini, Lorenzo, in Enciclopedia dantesca, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana, 1970, I p. 524; I sonetti di maestro Rinuccino da Firenze, a cura di Stefano Carrai, Firenze, Accademia della Crusca, 1981, p. 20; Valentina Pollidori, Le rime di Guido Orlandi (edizione critica), «Studi di filologia italiana», LIII, 1995, pp. 55-202, a p. 76; Francesca Gambino, Le rime di Noffo Bonaguide, «Studi di filologia italiana», LIV, 1996, pp. 5-95, a pp. 19-20; Daniele Piccini, Un rimatore trecentesco che non c’è più: i due conti Ricciardo e l’ignoto Guido di Bagno, «Studi Petrarcheschi», XIV, 2001, pp. 115-197, a p. 133; Guido Guinizzelli, Rime, a cura di Luciano Rossi, Torino, Einaudi, 2001, p. LVI; Daniele Piccini, Franceschino degli Albizzi, uno e due, «Studi petrarcheschi», XV, 2002, pp. 129-86, a pp. 148-149; Dante Alighieri, Rime, a cura di Domenico De Robertis, Firenze, Le Lettere, 2002, I pp. 89-92; Daniele Piccini, Un amico del Petrarca: Sennuccio del Bene e le sue rime, Roma-Padova, Antenore, 2004, pp. LXXIX-LXXX; Alessio Decaria, descrizione su Mirabile al link http://www.mirabileweb.it/manuscript/firenze-accademia-della-crusca-53-manoscript/42324, 3 febbraio 2006; I poeti della scuola siciliana, Milano, Mondadori, 2008, 1 p. LXXXVII, 2 p. CVI, 3 p. CVIII; Bonagiunta Orbicciani da Lucca, Rime, edizione critica a cura di Aldo Menichetti, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2012, pp. XLVIII-XLIX; Fazio degli Uberti, Rime, edizione critica a cura di Cristiano Lorenzi, Pisa, Edizioni ETS, 2013, p. 46; Giovanni Boccaccio, Rime, edizione critica a cura di Roberto Leporatti, Firenze, Edizioni del Galluzzo, 2013, p. XXVIII-XXIII; Le Poesie di Lemmo Orlandi da Pistoia, a cura di Christopher Kleinhenz, «Letteratura italiana antica», XIV, 2013, pp. 17-30, partic. p. 19 e n.; Tomaso da Faenza, Rime, edizione critica a cura di Fabio Sangiovanni, Ravenna, Longo, 2016, p. 16; Roberto Leporatti, I sonetti attribuiti a Petrarca del codice Riccardiano 1103 per l’edizione delle «Rime disperse», «Studi di filologia italiana», LXXV, 2017, pp. 83-214, partic. p. 95; Alessio Decaria, Aldo Francesco Massèra e i manoscritti di poesia medievale, in Aldo Francesco Massèra tra scuola storica e nuova filologia, Atti delle Giornate di studio, Università di Ginevra, 2-3 dicembre 2015, Rimini, Biblioteca Gambalunga, 16 aprile 2016, a cura di Anna Bettarini Bruni, Roberto Leporatti, Paola Delbianco, Lecce-Rovato, Pensa multimedia, 2018, pp. 139-79, partic. pp. 139-150.